La storia della pelle
Come è facile immaginare la pelle come capo di abbigliamento è stata usata sin dalla preistoria per proteggersi dal freddo.
Presto i primitivi dovettero rendersi conto che i capi da loro prodotti si usuravano facilmente. Per caso si accorsero che esposta ai fumi del fuoco la pelle tendeva a durare di più, fu così che nascue la concia alle aldeidi.
Allo stesso modo venne scoperta la concia al vegetale con tannini nel momento in cui ci si rese conto che immergendo la pelle in un composto di acqua, cortecce varie e foglie la pelle divenatava morbida e resisteva molto di più alla decomposizione. Nello stesso tempo si scoprì anche che se la pelle entrava in contatto con l'acqua e con rami si colorava di marrone.
Con il passar del tempo, popoli come Egezioni e Feneci, usavano la pelle non solo come capi di abbigliamento ma anche per la produzione di oggetti ornamentali.
I guerriri greci e romani svilupparono nuove tecniche per la lavorazione della pelle e le pelli più indurite venivano utilizzate per la produzione di scudi e corazze.
Successivamente gli Arabi introdussero l'arte di decorare il cuoio, arte ben presto trasmessa agli Europei. Infatti, durante il periodo del Rinascimento in Italia ebbe un grande svipullo l'arte di lavorare e decorare il cuoio. Il cuoio lavorato e decorato veniva usato per abbellire intere pareti, si pensi alle pareti del Palazzo Ducale di Urbino.
Sarà solo alla fine dell'Ottocento che verrà messa a punto la tecnica della concia al cromo, un tipo di concia effettuata con i sali di cromo e il bicarbonato di sodio, tecnica dai notevoli vantaggi: primo fra tutte la produzione è velocizzata, è semplice ed economica e questo fa sì che il prodotto lavorato sia meno costoso; non solo, il cuoio viene reso più maneggevole da lavorare e adattabile agli usi più diversi.
Invece, il pellame lavorato con la concia al vegetale è più pregiato ma leggermente più rigido. Tutt'oggi la concia al cromo è quella più utilizzata tanto che si valuta che con essa si produce circa l'80/90% di cuoio.
Per via dello sviluppo qualitativo e tecnologico, l'industria conciaria italiana è considerata leader nel settore e rappresenta il 16% della produzione mondiale e il 65% della produzione europea; è il settore più internazionalizzato, infatti, l'Italia esporta in 121 paesi.
Su tutto il territorio italiano ci sono ben 1330 aziende, di cui 179 sono situate in Campania, regione specializzta nella lavorazione di pelli per abbigliamento, scarpe e pelletterie. Tra i distretti conciari campani spicca il distretto di Solofra.